LITHA – Solstizio d’Estate
20 Giugno – ore 22.52
Eccoci giunti al momento del trionfo della Luce, il Solstizio (Solstitium o sole fermo) d’estate, l’antica festa della Ruota dell’Anno celebrata in tutto il mondo (nell’emisfero australe sarà celebrata come il Solstizio d’Inverno).
Il Solstizio è il giorno più lungo dell’anno, quando il sole è all’apice del suo Zenit e, di conseguenza, sarà la notte più breve dell’anno.
Secondo il calendario celtico, l’estate inizia il 1 Maggio (Beltane) e il Solstizio rappresenta la mezza-estate, esaltata nella sua magica potenza da Shakespeare nel suo “Sogno di una notte di Mezza Estate” dove esalta ed enfatizza un momento dove il sogno e la realtà si fondono.
Madre Natura ha fatto in modo che, nel momento più caldo dell’anno, il Sole cominci il suo moto discendente, fino ad arrivare al giorno più corto dell’anno al Solstizio d’Inverno… così nel momento più freddo, l’allungarsi delle giornate, infonda la Speranza nei cuori.

Significato sacro ed esoterico
Litha rappresenta un momento di nuovo inizio, pieno dell’energia radiante che ha il potere di illuminare ogni oscurità… entriamo qui nel Regno della Coscienza Solare. Il Solstizio d’Estate
Nella magica ruota delle Stagioni, il Solstizio d’estate è il trionfo della Luce che apre il Portale della “Caverna Cosmica” e, poiché è l’inizio del moto discendente del Sole nel cielo, viene chiamato la “Porta degli Uomini”, il luogo della Nascita, mentre al suo opposto ha luogo il Solstizio d’Inverno chiamato la “Porta degli Dei”… il Solstizio d’estate rappresenta, quindi, il processo della nascita e della corporeizzazione di uno Spirito Eterno nella Terza Dimensione (3D) ed è quindi favorevole ad ogni nuovo inizio nel mondo materiale della Creazione. Mentre attraverso quello d’Inverno si entra nel Regno divino e ha luogo la Spiritualizzazione della Materia e dell’Ascensione.
Riti agresti
Nelle civiltà odierne è l’inizio del periodo della vacanze scolastiche, mentre nei tempi antichi era un periodo pieno di attività, il momento concreto della prosperità e del raccolto di ciò che era stato affidato (attraverso la semina nel momento buio dell’anno) al Grembo di Madre Terra… è quindi una Celebrazione in cui si onora l’Abbondanza, sia fisica che materiale. Il momento per portare a compimento ciò che abbiamo iniziato.
Celebrazioni di gioia e amore erano festeggiate ovunque, per mantenere accesso il flusso dell’Abbondanza e le danze rituali, in Cerchio, erano il modo più semplice e spontaneo per esprimere la propria gratitudine.

Celebrare il Solstizio
La celebrazione del Solstizio aveva un ruolo chiave nei Rituali dell’antichità, sia per onorare i Cicli della Vita come i Custodi di Madre Terra, sia per sperimentare un contatto diretto con le forze della Vita, attraverso semplici rituali del Fuoco, preghiere e la raccolta delle Erbe medicinali.
Il Fuoco e la Luce del Sole a mezzogiorno erano gli ingredienti principali di ogni Rito, come invito al Risveglio della Coscienza.
Compiere ritualmente l’accensione del Sacro Fuoco o di una candela ha il potere di vivificare la Coscienza e allo stesso tempo di onorarla. In un’atmosfera di celebrazione ogni persona può chiedere al Fuoco:
“Che cosa è pronto per essere trasformato in me adesso?“
… crea il silenzio, tramite il respiro consapevole, per poter ascoltare con il cuore, il sussurro del Fuoco Sacro. Renditi aperta/o e ricettiva/o come l’Acqua – Cancro suggerisce.

Dopo aver accolto il dono del fuoco, ci si apre allo scambio donando, a nostra volta, un’offerta al fuoco… un pezzo di carta con scritto che cosa desidero trasformare, oppure dei semi di riso o un’erba o qualcosa che comunque possa essere bruciata affinché, attraverso il fumo, salga verso i Cieli. Più lo carichiamo del nostro potere, più il fuoco sarà generoso con noi.
Danziamo, suoniamo, cantiamo e celebriamo con gioia e cuore aperto l’eterna alleanza con la Luce… il Fuoco è qui il Grande Trasformatore che ci accompagna nella Linea Temporale dell’Ascensione.
Celebrazioni notturne: i rituali purificatori per scacciare gli Spiriti o le malattie avevano luogo durante la notte, con processioni notturne e fiaccolate e ruote infuocate gettate lungo i pendii.
Alla fine ci sarà una semplice condivisione di cibo, frutta e dolci.

Mazzetti di Erbe
Dal 21 al 24 Giugno venivano raccolte le erbe medicinali… la tradizione narra che le donne sciamavano danzando (all’alba) nei campi, nude a raccogliere erbe.
Le erbe giocano un ruolo centrale nelle tradizioni solstiziali e di San Giovanni. Si raccolgono piante aromatiche da bruciare sui falò solstiziali, piante che danno poco fumo e hanno un buon aroma, come timo, ruta, maggiorana. È comune credenza che moltissime piante raccolte in quest’epoca abbiano poteri quasi miracolosi.
La verbena porta prosperità, mentre l’artemisia sacra, ad Artemide sorella di Apollo, protegge dal malocchio. Si riteneva in particolare che l’energia solare si raccogliesse in fiori come la calendula o l’iperico, la miracolosa “erba di San Giovanni”. Queste piante, raccolte in mazzetti o intrecciate, erano messe sotto il cuscino per favorire i sogni divinatori.
L’acqua del Solstizio è direttamente collegata alla luna e al segno del Cancro: significativamente il glifo di questo segno zodiacale è composto da due segni spiraliformi che si oppongono in un simbolo simile allo Yin-Yang orientale, forse indicanti le due metà dell’anno che ora si incontrano.
Nelle celebrazioni solstiziali l’acqua è rappresentata dalla rugiada o “guazza di San Giovanni”, cui sono attribuiti poteri miracolosi: fare ricrescere i capelli, ringiovanire la pelle o addirittura propiziare la fertilità. Non era raro che molte giovani donne si bagnassero nude nei prati con la magica rugiada la notte di San Giovanni.
Possiamo raccogliere le erbe del solstizio e conservarle come portafortuna. La pianta sacra del solstizio d’estate è l‘iperico. L’iperico raccolto a mezzogiorno del solstizio era capace di guarire molte malattie, mentre le radici raccolte a mezzanotte cacciavano via gli spiriti maligni. L’iperico era appeso sulle porte per proteggere le abitazioni dagli spiriti malvagi, e il suo nome greco hyperikon significa appunto “proteggere” o “sconfiggere un’apparizione”.
Com’è nella tradizione bruciare nove ceppi nei fuochi di Beltane, era uso donare 9 tipi di erbe nel fuoco di Litha quali: Iperico, Ruta, Verbena, Vischio, Lavanda, Timo, Finocchio, Piantaggine e Artemisia.
E’ il giorno delle divinazioni e delle magie domestiche, dei piccoli e grandi riti protettivi legati all’elemento fuoco.

Rito dell’Alba: possiamo celebrarlo alzandoci all’alba per osservare il sole che spunta, meditando sulle sue qualità e sul suo destino, visto che la sua massima forza coincide con l’inizio del suo declino.
Al momento dell’alba possiamo salutare il sole dicendo:
“Salute a te Sole nel giorno del tuo trionfo!”
Possiamo bagnarci con la rugiada solstiziale oppure accendere un piccolo falò nel nostro giardino la vigilia del solstizio e organizzare un piccolo festino con i nostri amici.
Ma possiamo anche celebrare ritualmente questo momento con una veglia che cominci a mezzanotte, in fondo è la notte più breve dell’anno!
Litha non è una festa di carattere esclusivamente maschile: nella celebrazione del Solstizio d’Estate è uso onorare sia il Dio che la Dea.
Danze in Cerchio
Il cerchio è la forma perfetta perché non ha limiti, né angolature; è chiuso al mondo circostante e permette all’energia di circolare fluidamente e liberamente, senza interruzioni, favorendo l’esperienza estatica. Nel cerchio il divino, sotto forma di Fuoco Sacro, è posto realmente o simbolicamente al centro, in modo che ogni danzatore/trice può relazionarsi direttamente con la sorgente e, mentre si muove intorno a questo perno, diventa egli stesso un’emanazione divina, in perfetta unità con il Tutto. Il centro è l’inizio e la fine… è l’armonia Universale.
Se il Rito era in funzione dell’energia femminile, il cerchio stesso rappresentava la Dea da adorare. La linea curva che lo costituisce ha la capacità intrinseca di costeggiare amorevolmente il reale, come un ruscello che scorre abbracciando e avvolgendo gli ostacoli… il cerchio crea l’apertura energetica del Cuore e un’espansione dell’Anima, favorendo i sentimenti, l’adattamento, la ricettività e la disponibilità.
Il cerchio è uno specchio multiforme in cui ogni donna può riflettersi nelle altre; è l’essenza della Sorellanza e della complicità, l’incontro di donne che possono cambiare se stesse e il mondo.
Le donne hanno sempre amato danzare in modo semplice e spontaneo, dandosi la mano. Darsi la mano permette all’energia del cuore, di propagarsi come onda d’amore da mano in mano; i cuori si uniscono e si aprono alla stessa energia che, circolando, permette alle partecipanti di sentirsi parte di qualcosa di infinitamente più grande, dolce, sensuale e inebriante. Le danzatrici si riconoscevano e s’identificavano così con la Dea, divenendo il magico contenitore della Sua essenza.
Attraverso la danza Solitamente, chi danza si connette con le Dimensioni Spirituali, con i Maestri e le guide… viaggiando tra i mondi può ottenere chiaroveggenza e conoscenza, comunicare e ricevere informazioni, onorare gli antichi, curare e guidare il viaggio mistico della sua anima nella danza della vita.
Questo momento di sospensione tra i mondi, permette ai veli che separano le dimensioni di sollevarsi, divenendo propizio per le Arti divinatorie.

Il Tempo e la ciclica della Vita
Il Tempo è l’ordito su cui si snoda la Vita; è la magia che permette al potenziale di venire in essere; è il nostro più grande alleato e il nostro peggior nemico. Il Tempo, estremamente elastico, si dilata o si restringe seguendo i colori della nostra Anima: se si aspetta qualcuno è lunghissimo; se si è con l’amato/a o si sta facendo qualcosa che piace è brevissimo. Gli Antichi lo concepivano in due modi:
– il Tempo Spirituale o Eternità(5D in poi) era il Tempo degli Dei. Quando l’uomo ne assapora l’incanto, nell’Eterno Presente (stato Alfa), l’estasi si propaga in ogni anfratto del suo essere… solo nella piena coscienza del Presente e nella consapevolezza di ogni Gesto l’uomo partecipa dell’essenza divina. Ogni Via Iniziatica, ogni arte creativa, ogni battito innamorato del nostro cuore ha lo scopo di portarci nel Qui e Ora: l’unico tempo in cui l’uomo può vivere come un Figlio/a di Dio.
– il Tempo Terrestre (3D), invece, era scandito e misurato attraverso gli eventi Celesti e i Cicli/Ritmi della Natura, considerati come la materializzazione dell’Ordine Cosmico che, in una metamorfosi continua, trasforma la vita in morte e la morte in vita. Rappresenta il tessuto su cui si muovono, si evolvono e muoiono i sistemi solari, le galassie e tutto ciò che vive negli Universi.
In questo modo ogni essere vivente poteva mantenere una relazione visibile e spirituale con il Tempo.
Ogni Ciclo della Natura, più che misurare, scandiva il Tempo ed era vissuto come una rappresentazione dei processi spirituali, di cui il Ciclo era la materializzazione.
L’umanità, immersa nella realtà tridimensionale, celebrava gli avvenimenti Celesti attraverso i Riti che, scandendo il Tempo, dovevano svolgersi nel “Giusto momento” e, attraverso di essi, poteva accedere alla Dimensione atemporale degli Dei… all’Eternità.
I Greci, invece, hanno introdotto un concetto del tempo lineare, dettato dal cervello sinistro: un tempo simile alla freccia scoccata verso il futuro. Le religioni monoteiste, che hanno accolto ed esasperato questa visione respingendo con ferocia la Reincarnazione, hanno rinnegato la Legge della Ciclicità e dell’Eternità come realtà immanente cui ogni essere vivente può aspirare.
Così il Tempo ha perduto ogni significato oggettivo divenendo un concetto astratto, indifferente e assolutamente uniforme, paragonabile al ticchettio dell’orologio: una sorta di metro infinito sul quale misurare, separare e catalogare gli avvenimenti.